Ero Maddalena (Puntoacapo Edizioni, 2013)

Ero Maddalena (Puntoacapo Edizioni, 2013)
Dall'ascolto di una delle figure più controverse delle donne della Bibbia, nasce il poemetto "Ero Maddalena" monologo intimo e doloroso di una donna dei nostri giorni. Un lavoro di carne e sangue, di spirito e inconscio, che affronta le problematiche femminili della violenza e della fede nell'ottica della figura più vicina a Gesù, da lui stesso scelta quale compagna di viaggio per le sue missioni profetiche. Un'attualizzazione che forse mancava. Il poemetto esce con due splendide note: la prefazione di Gabriella Sica e la postfazione di Rosa Elisa Giangoia, impreziosito dall'immagine di copertina di Maurizio Caruso.

mercoledì 6 luglio 2011

L’editoriale di Cinzia Demi da Parole - Rivista Laboratorio di Parole - Circolo La Fattoria, Bologna





Taci. Su le soglie/ del bosco non odo/ parole che dici/ umane; ma odo/ parole più nuove/ che parlano gocciole e foglie/ lontane./ Ascolta. Piove/ dalle nuvole sparse./ Piove su le tamerici/ salmastre ed arse,/ piove sui pini/ scagliosi ed irti,/ piove sui mirti/ divini,/ su le ginestre fulgenti/ di fiori accolti,/ sui ginepri folti/ di coccole aulenti,/ piove sui nostri volti/ silvani,/ piove sulle nostre mani/ ignude,/ sui nostri vestimenti/ leggieri,/ su i freschi pensieri/ che l'anima schiude/ novella,/ su la favola bella/ che ieri/ t'illuse,/ che oggi m'illude,/ o Ermione. (…)


da “La pioggia nel pineto” di Gabriele D’Annunzio
 
Giugno, mese di piogge


Qualche volta provo a immaginare (grande serbatoio l’immaginario) la vita senza la pioggia. Come sarebbe? Penso come la vita senza problemi o incomprensioni, un grande e vuoto deserto dove il “mondo sensibile” si uniforma al pensiero dominante. È la pioggia che forgia i colori e le forme, che alimenta la linfa facendo crescere tutto, dando parola a quelle gocciole e foglie lontane e più nuove, prima dell’arrivo del sole che con la luce e il calore completa il lavoro. Certo, a volte, le parole nuove, magari sono incomprensibili, vorremmo non ascoltarle, feriscono. Altre volte aiutano a capire meglio, porgono freschi pensieri a cui l’anima si schiude, forse ancora convinta che sia meglio l’illusione della realtà. Leggendo poesia capita spesso di sentirsi bagnati da una pioggia leggera, specie a chi si occupa di studiarla per interpretarla, per parlarne o per scriverne commenti, recensioni, prefazioni. È una sensazione di pienezza interiore, di sazietà come solo l’acqua sa darti, quando ti disseta, e non vedi l’ora di condividere con gli altri questa ricchezza. Così sono i libri che ho curato, per gli amici poeti del nostro Laboratorio di Parole, con i quali ho inaugurato la nuova Collana Sibilla per la Casa Editrice Pendragon: come un’acqua che disseta la voglia di ascoltare poesia.

Cinzia Demi, Direttore di Redazione della rivista Parole

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