|
da “La pioggia nel pineto” di Gabriele D’Annunzio
Giugno, mese di piogge
Qualche volta provo a immaginare (grande serbatoio l’immaginario) la vita senza la pioggia. Come sarebbe? Penso come la vita senza problemi o incomprensioni, un grande e vuoto deserto dove il “mondo sensibile” si uniforma al pensiero dominante. È la pioggia che forgia i colori e le forme, che alimenta la linfa facendo crescere tutto, dando parola a quelle gocciole e foglie lontane e più nuove, prima dell’arrivo del sole che con la luce e il calore completa il lavoro. Certo, a volte, le parole nuove, magari sono incomprensibili, vorremmo non ascoltarle, feriscono. Altre volte aiutano a capire meglio, porgono freschi pensieri a cui l’anima si schiude, forse ancora convinta che sia meglio l’illusione della realtà. Leggendo poesia capita spesso di sentirsi bagnati da una pioggia leggera, specie a chi si occupa di studiarla per interpretarla, per parlarne o per scriverne commenti, recensioni, prefazioni. È una sensazione di pienezza interiore, di sazietà come solo l’acqua sa darti, quando ti disseta, e non vedi l’ora di condividere con gli altri questa ricchezza. Così sono i libri che ho curato, per gli amici poeti del nostro Laboratorio di Parole, con i quali ho inaugurato la nuova Collana Sibilla per la Casa Editrice Pendragon: come un’acqua che disseta la voglia di ascoltare poesia.
Cinzia Demi, Direttore di Redazione della rivista Parole
Cinzia Demi, Direttore di Redazione della rivista Parole
Nessun commento:
Posta un commento